Come si ottiene l'assegno di incollocabilità?
- Avv. Samuele Miedico

- 4 set 2024
- Tempo di lettura: 5 min
La guida completa sui requisiti per ottenere l'assegno di incollocabilità e sulle modalità per chiedere il riconoscimento dell'assegno di incollocabilità.
La presente guida ti consente di comprendere se hai diritto all'assegno di incollocabilità e come presentare la domanda per ottenere l'assegno di incollocabilità. La guida consente inoltre di comprendere come muoversi e come agire per vie legali nel caso in cui la richiesta sia rigettata da parte della pubblica amministrazione.
Le regole si applicano a tutti gli appartenenti alle Forze Armate, compresi i militari, i carabinieri e le forze dell'ordine in genere.

Se hai i requisiti richiesti dalla legge potresti avere diritto ad ottenere l'assegno di incollocabilità, ovvero una indennità che si aggiunge alla pensione percepita ogni mese.
Una volta conclusa la lettura della presente guida saprai quali sono i requisiti necessari per poter fare domanda e quale documentazione è necessario produrre a fondamento di essa ai fini del riconoscimento dell'assegno.
Credi di avere diritto ad ottenere l'indennità di incollocabilità e sei interessato a presentare la domanda per aumentare la somma percepita ogni mese? Leggi la presente guida e troverai la risposta ad ogni domanda.
Indice dei contenuti:
1. Cos'è l'assegno di incollocabilità?
1. Cos'è l'assegno di incollocabilità?
L'assegno di incollocabilità è un assegno accessorio della pensione privilegiata che la integra e che la assimila al trattamento complessivo di un invalido di 1° categoria con assegno di superinvalidità (tabella E, lettera h).
Il primo elemento da considerare per avere diritto all'assegno di incollocabilità è, dunque, essere già titolari di pensione privilegiata. Ma ciò non basta, in quanto la legge richiede ulteriori requisiti ai fini del riconoscimento dell'assegno in questione. Vediamo di cosa si tratta.
2. Quali sono i requisiti per ottenere l'assegno di incollocabilità?
I requisiti per poter chiedere ed ottenere l'assegno di incollocabilità previsti dalla legge sono tre:
essere titolare di pensione privilegiata con ascrizione dalla seconda alla ottava categoria;
avere un’età anagrafica inferiore ai 65 anni d’età;
essere incollocabile al lavoro, ossia avere una infermità pericolosa per la salute dei colleghi o l’integrità degli impianti.
Se sui primi due requisiti è difficile che vi siano dubbi, maggiori perplessità possono sussistere con riferimento al requisito della effettiva incollocabilità al lavoro: cosa vuol dire essere incollocabile al lavoro? Quando si è incollocabili al lavoro?
Comportano incollocabilità alcune patologie quali, ad esempio, le malattie infettive croniche che possono essere diffuse per via aerea o le infermità psichiche che possono alterare il livello di attenzione/concentrazione necessario per svolgere l'attività lavorativa o che possono manifestarsi in comportamenti di tipo impulsivo-aggressivo.
È opportuno specificare che la infermità psichica può derivare anche da trattamenti psicofarmacologici protratti nel tempo che implicano un significato condizionamento delle funzioni psichiche fondamentali.
Per comprendere se sussiste il requisito della incollocabilità, ossia se la situazione di infermità fisica o psichica è di gravità tale da fondare il diritto ad ottenere l'assegno di incollocabilità, è opportuno sottoporsi a visita medico-legale in modo da ottenere un certificato di un professionista da allegare alla domanda di riconoscimento.
Ovviamente, la concessione dell'assegno di incollocabilità è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa autonoma o dipendente, nè è cumulabile con l'indennità di disoccupazione eventualmente spettante.
A tal fine chi fruisce dell'assegno di incollocabilità ha l'obbligo, se svolge attività lavorativa, di comunicare tale situazione all'ente che eroga l'assegno di incollocabilità entro sei mesi dalla data di inizio del lavoro.
Se tale comunicazione non avviene, l'ente provvederà a recuperate le somme indebitamente corrisposte a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio l'attività lavorativa.
3. Come si richiede l'assegno di incollocabilità?
Possedere tutti i requisiti per ottenere l'assegno di incollocabilità non è sufficiente per ottenere la maggiorazione della propria pensione, in quanto tale beneficio non viene riconosciuto d'ufficio.
Per ottenere il beneficio è necessario presentare una apposita domanda in via amministrativa.
La domanda deve essere presentata, con tutta la documentazione utile e con le prove della sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge (in particolare, la documentazione che prova il riconoscimento della pensione privilegiata), all’Ente che eroga la pensione di privilegio (generalmente si tratta dell'INPS), che provvede ad effettuare le verifiche necessarie ad accertare che vi siano i requisiti per avere diritto all’assegno di incollocabilità.
In caso di dubbi, è importante rivolgersi ad un professionista che possa verificare la regolare compilazione della domanda, così da evitare spiacevoli sorprese. La consulenza preventiva di un avvocato esperto della materia consente di evitare perdite di tempo e di denaro, riducendo il rischio di ottenere una risposta negativa e di doversi rivolgere alla Corte dei conti.
Se hai presentato correttamente la domanda ed hai allegato tutta la documentazione necessaria, verrai sottoposto a visita presso la competente Commissione medico-legale costituita presso l'ASL di residenza per la valutazione dello stato di salute.
Infine, se la visita dà esito positivo, verrà riconosciuto l'assegno di incollocabilità, che verrà liquidato a decorrere dal mese successivo alla presentazione della domanda, in aggiunta alla pensione privilegiata già percepita.
4. L'assegno di incollocabilità ha una scadenza o è definitivo?
L’assegno di incollocabilità non è concesso a tempo indeterminato, ma può variare:
da un periodo non inferiore ai due anni,
fino ad un periodo non superiore ai quattro anni.
Solo dopo aver ottenuto il rinnovo per un totale complessivo di otto anni (anche non consecutivi) nei quali si è goduto di tale beneficio, l’assegno può considerarsi definitivamente acquisito.
5. Cosa fare se la domanda non viene accolta e se non viene concesso l'assegno di incollocabilità?
Nonostante il possesso di tutti i requisiti richiesti dalla legge, può accadere che l'amministrazione neghi il riconoscimento dell'assegno di incollocabilità.
In tal caso, il consiglio è quello di rivolgersi ad un avvocato esperto in materia per comprendere se vi sono i presupposti per presentare ricorso alla Corte dei Conti.
In tale sede sarà fondamentale produrre tutta la documentazione a sostegno della domanda, supportata da una relazione di un medico-legale che confermi la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento dell'assegno di incollocabilità.
In caso di esito positivo del ricorso, il giudice provvederà ad annullare il provvedimento negativo e ad accertare una volta per tutte se sussistono i presupposti per ottenere l'assegno di incollocabilità.
6. Come contattare l'avvocato.
Vuoi verificare se possiedi i requisiti per ottenere l'assegno di incollocabilità? Oppure, desideri essere assistito nella trasmissione della domanda la tua richiesta è stata respinta e vuoi ottenere il riconoscimento dell'assegno mediante ricorso alla Corte dei Conti? In tutti questi casi, l'assistenza di un avvocato esperto della materia è essenziale e consente di comprendere come muoversi, in modo da evitare spreco di tempo e di denaro. Il nostro studio legale vanta una specializzazione nel settore e si occupa di seguire i propri assistiti nel percorso che conduce alla concessione dell’assegno di incollocabilità, sin dalla presentazione della domanda e fino al ricorso alla Corte dei conti.
In particolare, l’assistenza è prestata in sede stragiudiziale ed in sede giudiziale al fine di ottenere il beneficio per militari, carabinieri e forze dell’ordine in generale.
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